Una serie di poster, il mio contributo alla collettiva Darkkammer . Il titolo dell’opera è un gioco di parole: non Wunder-Kammer (gabinetto delle meraviglie) ma Wund-Kammer , gabinetto delle ferite. Le ferite ancora aperte della Modernità. Le Wunderkammer rappresentarono molto significativamente il momento di passaggio fra l’immaginario medioevale e la cultura della visibilità moderna. Possiamo associare all’idea di Wunderkammer l’ossessione collezionistica e classificatoria, la sistematica sovrascrittura delle narrazioni “altre”, l’ecumenismo politico, la globalizzazione, e così via. Voglio chiamarle ferite. “Ricostruire l’universo in una stanza”, una citazione che mi piace. Metto l’accento sull’idea spaziale: la WunderKammer è modello di un universo in uno spazio chiuso, una macchina culturale che organizza la nostra prigione psichica. Darkkammer, Exma', Cagliari 22 gennaio - 22 febbraio 2015 A cura di Roberta Vanali e di Efisio Carbone “Ricostruire l’universo in...